Con il termine DSA (Disturbi Specifici dell'Apprendimento) ci si riferisce ad una categoria diagnostica di disturbi relativi all'apprendimento della lettura (Dislessia), della scrittura (Disortografia), della grafia (Disgrafia) e del calcolo (Discalculia). Ciascuno di questi disturbi può essere presente singolarmente o presentarsi in associazione ad altro/i. Queste condizioni cliniche si presentano in soggetti con intelligenza nella norma, in assenza di deficit neurologici o sensoriali, in cui il livello raggiunto nella lettura, nel calcolo o nell’espressione scritta è di sotto rispetto a quanto atteso in base all’età cronologica e alla scolarità.
È possibile scorgere i primi segnali precocemente. Solitamente si osservano errori ricorrenti come: inversioni di lettere, sillabe o numeri, sostituzione di lettere con altre di suono simile (m/n, v/f) o forma grafica simile (p/q, d/b), omissione o scambio di vocali, eccessiva lentezza nella lettura e nella scrittura, difficoltà a rispettare le regole ortografiche o la punteggiatura, difficoltà nella lettura e la scrittura dei numeri, a memorizzare le tabelline… Inoltre, si osservano spesso precocemente difficoltà nell’imparare alcune sequenze come le lettere dell’alfabeto e confusione nei rapporti spazio-temporali, come tra destra e sinistra.
Il Disturbo Specifico di Apprendimento è una condizione clinica patologica relativa all’apprendimento di abilità specifiche (lettura, scrittura, calcolo), che può essere ridotta con un adeguato e tempestivo intervento. La difficoltà di apprendimento è invece una condizione non patologica, che non soddisfa i criteri clinici per il Disturbo, modificabile con interventi mirati.
Si tratta spesso di bambini e ragazzi con buone competenze cognitive globali, in grado di compensare il disturbo.
In seguito ad un’accurata valutazione e sulla base del tipo di diagnosi (disturbo/difficoltà), sarà creato un progetto d’intervento personalizzato che prevederà il raggiungimento di obiettivi specifici, realistici e misurabili, in conformità a risultati scientifici, alle linee guida e alle raccomandazioni nazionali e internazionali presenti in merito.
SI! SI tratta infatti di un intervento specialistico riabilitativo di tipo clinico, poiché essendo i DSA disturbi di natura neurobiologica complessi non possono essere gestiti unicamente dalla scuola con interventi di potenziamento didattico. Il trattamento è di competenza dello psicologo, o di altra figura sanitaria, con una adeguata formazione in diagnosi e riabilitazione dei DSA (CNOP, 2016).
Per BES (Bisogni Educativi Speciali), si intendono tutti quei casi di particolari necessità educative che possono manifestate gli alunni, anche solo per brevi periodi "per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta" (D.M. 27/12/2012).
Rientrano tra i BES gli alunni con disabilità, con disturbi evolutivi specifici (es. DSA, Disturbo specifico del Linguaggio, Disturbo da deficit di attenzione con/senza iperattività-ADD/ADHD, Funzionamento intellettivo limite-FIL) e alunni in situazione di svantaggio socio-economico, linguistico e culturale (es. cittadini stranieri). Anche studenti con difficoltà di apprendimento, problematiche ansiose e bambini plusdotati (i così detti “Gifted”), possono essere inseriti tra i BES e godere della personalizzazione della didattica, grazie alla stesura di un Piano Didattico Personalizzato (PDP).
SI. Di conseguenza, non tutti i BES sono DSA.
Il PDP (Piano Didattico Personalizzato) è un documento che prevede la personalizzazione del percorso didattico per alunni e studenti con diagnosi di DSA, redatto dalla scuola e in collaborazione con la famiglia ed eventuali specialisti di riferimento. Nel PDP sono stabiliti gli strumenti compensativi e le misure dispensative appropriate per ogni materia, le strategie metodologiche e didattiche utilizzabili, i criteri e le modalità di verifica e di valutazione, ed eventuali modifiche all’interno degli obiettivi di apprendimento, al fine di garantire agli alunni una pari opportunità di apprendimento. Il PDP può essere redatto anche in caso di alunni con BES ma, in questo caso, la sua formalizzazione è a discrezione della scuola.
Secondo il DPR n°122 del 22/06/2009, n. 122 “Per gli alunni con DSA adeguatamente certificati, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove d’esame, sono adottati […] gli strumenti compensativi e dispensativi ritenuti idonei. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove.”
Per quanto riguarda la patente di guida, la Circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 28/10/2016, specifica che “tenendo conto dell'estensione dell'esame di teoria con il sistema informatico a tutte le categorie di patenti, i candidati con disturbo specifico di apprendimento possono sostenere gli esami di teoria per il conseguimento delle patenti di guida delle categorie A1, A e B con l'ausilio dei files audio”.
SI, a partire dalla specifica legge sui DSA (L.170/2010) e dal decreto D.M.5669 del 12 luglio 2011 con le allegate Linee guida, più tutta la normativa sui BES (Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 e successive circolari).
Vuoi saperne di più? Vorresti farmi altre domande o ti piacerebbe ricevere aggiornamenti in tema DSA e BES?
Vai alla sezione contatti o scrivi una mail!