La scuola è ormai iniziata da un pezzo e con essa la messa in prova dei nostri bambini e ragazzi.
“Ce la farà a ‘ingranare’ nel modo corretto?”. Con l’avvicinarsi di verifiche e interrogazioni, noi genitori aspettiamo con impazienza i primi esiti. E siamo tanto più ansiosi quanto più i nostri ragazzi si trovano in delicati momenti di passaggio quali, ad esempio i cambi di ciclo scolastico, ovvero dalle elementari alle medie e dalle medie alle superiori.
“Fino allo scorso anno, non ci sono stati particolari problemi”. Nonostante i passaggi di ciclo scolastico sembrano essere quelli più delicati, in realtà spesso così non è. Esistono infatti particolari momenti “evolutivi” in cui i nostri bambini/ragazzi vengono messi alla prova più che in ogni altra occasione, come ad esempio il passaggio tra la prima e la seconda media!
“Non più bambini ma non ancora ragazzi”. O, almeno, a livello scolastico, le cose cambiano! Viene loro richiesta l’acquisizione di determinate competenze, come ad esempio una maggiore capacità di elaborare il materiale studiato e una migliore capacità di espressione orale. In più il programma scolastico si fa importante e se loro non riescono a “starci dietro”… è un problema!
Che cosa fare allora quando ci accorgiamo che le cose stanno prendendo una brutta piega, magari inaspettata? Siamo sicuri che soluzioni dispendiose e di “tamponamento” come ripetizioni private, risolvano il problema? Qualche tarlo sullo sviluppo degli apprendimenti e sulle capacità cognitive di nostro figlio, inizia a farsi strada nella mente? Vogliamo aspettare che i nostri figli collezionino altre insufficienze, poi difficilmente recuperabili, e che richiederanno quindi ancora più costi?
“Nessuno mi ha mai detto segnalato niente”. Capita e spesso anche! Non cerchiamo a chi dare la colpa (poiché spesso, tra le altre cose, colpa non ne ha nessuno!) e focalizziamoci sulla soluzione del problema. Come? Possiamo vigilare sull’andamento scolastico e sullo sviluppo degli apprendimenti, principalmente attraverso due strumenti:
1. L’OSSERVAZIONE
Come studia nostro figlio? Quali strategie utilizza? Come si prepara ad una prova? Quanto tempo dedica allo studio? Riesce a gestire il tempo in maniera adeguata? Il suo sviluppo è equilibrato e coerente con la media degli altri bambini/ragazzi della sua classe? Ha delle cadute specifiche in certe materie o in certe abilità (es. comporre temi)?
2. MONITORAGGIO DEI VOTI
Studia troppo e rende poco? I voti sono altalenanti? Ci sono materie in cui appare “non farcela” mentre in altre non mostra alcuna difficoltà?
Se dopo le prime verifiche rileviamo un brusco calo del rendimento o un rendimento non coerente con le nostre aspettative, due potrebbero essere le principali cause.
1. Un metodo di studio non funzionale: scarsa organizzazione, strategie non adatte dispendiose e poco produttive, scarsa elaborazione delle informazioni, poca motivazione….
2. Difficoltà preesistenti che non sono mai state rilevate o che apparivano risolte fino ad oggi e invece hanno aspettato al varco i nostri figli.
Perché? Perché il cervello dei bambini è plastico ed è in grado di compensare/nascondere difficoltà (soprattutto quando queste non sono molto marcate). Ma, quando questi crescono e si sviluppano, il divario tra le competenze acquisite e quelle sviluppate dai bambini della stessa età e scolarità si farà sentire!
E poiché nel frattempo la finestra temporale di azione è già più piccola (si riduce all’aumentare dell’età), non ci resta che prendere provvedimenti prima che sia troppo tardi per farlo!
Attendere non è una strategia.
Contattare uno specialista per capire dove sta il problema e risolverlo, si!
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