Francesca e Alessandro (li chiameremo così), sono madre e figlio. Alessandro ha appena iniziato la prima media e Francesca, fin dai primi passi nel mondo della scuola, è sempre stata molto presente aiutandolo quando lo vedeva in difficoltà. Quale genitore non lo farebbe?
In effetti, Alessandro ha sempre avuto bisogno di una “spintarella” ma le insegnanti non hanno mai segnalato nulla di preoccupante. “È un po’ distratto, sembra svogliato, troppo timido, non riesce a legare con i compagni…”. Francesca non è mai stata pienamente convinta di questo perché svogliato magari si (è pur sempre un bambino!), ma timido Alessandro non lo era di certo!
Fatto sta che, nel tempo, per Alessandro la vita in classe e lo studio in casa erano diventati davvero un problema! Ore e ore sui libri, rinuncia a tutte le attività extrascolastiche, discussioni in famiglia, punizioni, frequenti mal di testa e mal di pancia... e uno scarso rendimento scolastico!
Lezione n°1: I bambini dislessici non sono bambini svogliati:
faticano anche il doppio per raggiungere i compagni di classe!
Poi all’improvviso la notizia: “suo figlio ha troppe insufficienze, se la situazione non migliora, rischia la bocciatura”. Ah! Tra rabbia e preoccupazione, superando il senso solitudine creato da chi esclamava “magari non ci arriva a capire certe cose!”, Francesca decise di prendere appuntamento con uno specialista per fare luce sulla questione.
Lezione n°2: I bambini dislessici non sono bambini meno intelligenti:
sono dislessici proprio perché hanno un quoziente intellettivo in norma!
Anche Albert Einstein era dislessico...
Di lì a poco Alessandro ottenne la diagnosi di Dislessia e furono subito chiare le sue reali difficoltà: la fatica di stare al passo con i compagni e la vergogna del confronto, la necessità di adeguarsi ad un metodo di studio non adatto alle sue esigenze e la frustrazione di non ottenere, nonostante l’impegno, i risultati sperati.
Lezione n°3: Solo uno specialista può trattare la dislessia
con tecniche scientificamente valide ed efficaci!
A distanza di pochi mesi, trovato e risolto il problema, Alessandro ha recuperato le insufficienze, non rischia più la bocciatura e i suoi rapporti con i compagni sono di molto migliorati. Resta sempre un po' svogliato!
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